FERNAND POUILLON

COSTRUZIONE CITTÀ PAESAGGIO

FERNAND POUILLON. COSTRUZIONE CITTÀ PAESAGGIO
opere scelte 1948-1968

Mostra itinerante sull’opera di Fernand Pouillon 2018/2022

Le mostre sull’opera di Fernand Pouillon (1912-1986) intendono mettere a fuoco lo stretto rapporto tra architettura, città e paesaggio, con una speciale considerazione alla serrata relazione tra i caratteri architettonici della costruzione e le forme urbane delle edificazioni.

L’opera di Fernand Pouillon si è imposta all’attenzione perché mostra una via per il mestiere dell’architetto, chiara nella sua evidenza: la cura per un’architettura concepita come fatto urbano già nel suo farsi costruzione nel progetto, che non disgiunge gli aspetti operativi dai risultati, che nell’intreccio fra edificazione e vuoto, privato e pubblico, trova il suo fondamento e riconosce la sua natura civile.

Sebbene compendiata in anni recenti da diverse importanti pubblicazioni, l’esatta collocazione del suo lavoro e della sua figura nella cultura architettonica è ancora in definizione. Ora si deve ricercarne una posizione che non tralasci i punti di forza già emersi. A questo fine è necessario tracciare con maggiore evidenza il carattere innovativo di un modo di progettare che, non separando disegno da opera e architettura da città, ha saputo anticipare i nodi e le pratiche attuali del progetto urbano e della trasformazione del mondo costruito.

È indispensabile riflettere attivamente sul valore di soglia, sia delle opere sia della figura, nel passaggio della società moderna al mondo industriale, finanziario e organizzativo contemporaneo. Va infine reso evidente come quest’opera sia compresa nella cultura architettonica mediterraneo-europea di lungo periodo per la sua qualità di interpretazione di tendenza della cultura moderna. Per questi motivi le costruzioni identificate che vengono esibite aspirano a organizzare una rassegna esemplare, un avanzamento degli studi sull’opera di Pouillon che sia orientativo per il progetto urbano contemporaneo, emblematico della sua architettura e indicativo della ricerca di una sua precisa posizione.

Queste mostre vogliono comunicare una idea al pubblico più vasto possibile, ma si rivolge in particolare a quello delle scuole di architettura, ai centri di ricerca su architettura, progetto e costruzione, infine alla comunità degli interessati e dei ricercatori che contribuiscono alla discussione e agli studi attorno all’opera di Pouillon e al suo contributo all’architettura contemporanea. Proprio per il suo carattere di proposta e di ricerca questa mostra è “itinerante”. La prima sede espositiva è palazzo Gravina a Napoli dal 20 aprile 2018; sarà in seguito allestita a Bari, Cesena, Firenze, Venezia e alla Galleria del Progetto della scuola AUIC del Politecnico di Milano, entro il 2018.  La mostra sarà allestita nel 2019 a Losanna e, in Francia, a Lione, Parigi e Marsiglia. Altre sedi europee e nordafricane sono in programmazione. La mostra si propone di essere “crescente”: generando nei luoghi della sua successiva esposizione occasioni di confronto attorno ai temi di disegno architettonico e urbano che indaga. Le Università e le Istituzioni che, oltre a ospitare il suo allestimento temporaneo, vogliono aderire alla sua promozione possono partecipare con un proprio contributo su di un’opera. I contributi che si aggiungeranno associati all’allestimento di “tappa”, potrebbero essere compresi negli allestimenti successivi. La Mostra crescerà durante il suo itinerario arricchendosi degli apporti e degli studi che confluiranno nel suo percorso.

La ristretta selezione delle opere in mostra vuole rappresentare il profondo rapporto tra architettura, città e paesaggio, considerando la relazione tra i caratteri architettonici della costruzione e le forme urbane delle edificazioni e dello spazio pubblico.

Essa è stata indirizzata dalla rappresentatività dei singoli lavori che possano essere intesi come “guida” nel vasto quadro generale dell’opera di Pouillon e che ne possano operare più approfondite letture critiche e operative.

La selezione è anche orientata dalla necessità di un ordinamento dei materiali d’archivio, alla ricerca e reperimento di nuova documentazione che renda possibile organizzare attorno alle opere uno studio approfondito.

Le opere-guida individuate sono:

1. Francia: Marsiglia, la Tourette e Vieux Port (1948-1955) / Aix-en-Provence, 200 Alloggi (1952-1953);

2. Algeria: Algeri, Climat de France (1954-1959) / Diar-el-Mahçoul (1953-1955);

3. Francia: Meudon-la-Forêt, Résidence du Parc (1957-1962) / Parigi, le Point du Jour (1957-1964);

4. Mediterraneo: la Seyne-sur-Mer, les Sablettes (1950-1953) / Timimoun, Hotel Gourara (1968).

Nella doppia selezione si vuole considerare una sorta di dialogo o corrispondenza fra progetti e costruzioni che rinviano l’una all’altra, che aprono e/o terminano esperienze di architettura. In questo modo sono anche individuati i “paesi” dell’opera di Fernand Pouillon, la molteplicità dell’opera nelle andata-ritorno continue fra Oriente e Occidente attraverso il Mediterraneo.

Nelle opere scelte è colto il cambiamento del cosiddetto “spirito del tempo” nella cultura della modernità dalla ricostruzione postbellica alla società dei consumi, che l’opera di Pouillon ha saputo così ben interpretare dopo l’arresto del 1961, sintetizzato nel periodo compreso tra le prime opere in Provenza e quelle dell’Algeria indipendente: gli anni sono il 1948 e il 1968. Queste opere sono rappresentate e illustrate con pannelli di testo/immagini e modelli in scala prodotti per la mostra; oltre a fotografie, disegni, filmati e documenti originali d’archivio selezionati per la mostra.

I materiali della mostra consistono in 25 pannelli testo e immagini (70 x 140 cm forex 5 mm): 20 per le opere individuate + 5 per mostra, biografia, opera, colophon, crediti);
4 modelli (60 x 60 x 50 cm) di una parte delle opere individuate che rappresenti la “campata tipo”, scala 1:100, montato su una base che riporta un plan-masse 1:2000 di tutto l’intervento, o 1:200 1:100 di una parte di pianta del piano terra, che rappresenti l’ordinamento generale della costruzione in relazione allo spazio pubblico; proiezioni di filmati, sequenze di immagini e documenti.

COLOPHON GENERALE

Direzione e organizzazione
Renato Capozzi, DiARC Università degli studi di Napoli “Federico II”
Giulio Barazzetta, DABC Politecnico di Milano
Catherine Sayen, présidente de l’Association “Les Pierres sauvages de Belcastel” Toulouse

Cura generale e coordinamento 
Giulio Barazzetta, Renato Capozzi, Francesca Patrono con Claudia Sansò e Mirko Russo

Curatela delle sezioni della mostra

Marsiglia, la Tourette e Aix-en-Provence: Emilio Mossa
Marsiglia, Vieux Port: Francesco Collotti, Alberto Pireddu, Eliana Martinelli, Claudia Morea
Algeri: Cecilia Fumagalli e Emilo Mossa
Parigi e Meudon-la-Forêt: Claudia Sansò e Mirko Russo
La Syene-sur-Mer e Timimoun: Daniela Nacci e Giulio Barazzetta
Bastia: Gino Malacarne, Francesco Mirri

Comitato scientifico

IT

Renato Capozzi, Federica Visconti, Università degli studi di Napoli “Federico II”
Giulio Barazzetta, Martina Landsberger, Politecnico di Milano
Alberto Ferlenga, IUAV Venezia
Gino Malacarne, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Francesco Collotti, Università degli Studi di Firenze
Carlo Moccia, Politecnico di Bari
Attilio Petruccioli, Politecnico di Bari

FR 

Jean Lucien Bonillo, INAMA-ENSA Marsiglia
Marc Bedarida, ENSA Paris, La Villette
Benjamin Chavardez, ENSA, Lyon
Jacques Lucan, EAVT Paris, Marne la Vallée/EPFL, Losanna

CH

Luca Ortelli, EPFL, Losanna
Vittorio Magnago Lampugnani, ETH Zurigo

ES

Carmen Diez, Escuela de Ingeniería y Arquitectura Zaragoza

Grafica
Giulio Barazzetta, Emilio Mossa, Mauro Sullam, Florencia Andreola

Catalogo
Francesca Patrono, Mirko Russo, Claudia Sansò (a cura di), Fernand Pouillon. Costruzione, città, paesaggio, CLEAN, Napoli 2018

Modelli campate
Progetto: Matteo Gafforelli
Realizzazione: Giulia Flavia Baczynski, Laboratorio di modellistica Studio maquette: Politecnico di Milano, Polo Territoriale di Mantova

Modelli facciate
Gianluca Palmiero e Guandonato Reino

Archivi
Fondo privato Fernand Pouillon, Association Pierres Sauvages de Belcastel. Archives départementales des Bouches-du-Rhône. Archives municipales d’Aix-en-Provence.

Immagini
Fondo privato Fernand Pouillon, Association Pierres Sauvages de Belcastel – ® diritti riservati

Disegni
ad opera dei curatori delle differenti sezioni.

Filmati
Le roman d’un architecte di Christian Meunier, Kerala Films/France 3 – Méditerranée, TV 5 Monde. Francia 2003. Fernand Pouillon à Alger, Intervista di Pierre Dumayet e Jean Pierre Gallo, Archive INA. Collezione di video ufficiali dell’inaugurazione del quartiere di Climat de France ad Algeri